Carnevale senza fritti non vale
Carnevale senza fritti non vale
Fino al 16 febbraio sarà in onda la saga più divertente dell’anno con un cast d’eccezione: Carnevale senza fritti non vale. Protagonisti d’eccezione e indiscussi saranno i nostri dolci di Carnevale artigianali: sfrappole, castagnole, topini, tortellacci e tagliatelle. A voi non resta che garantirveli tutti.
La nostra collezione dedicata al Carnevale comprende sei dolci fritti tutti prodotti con metodo artigianale e ingredienti di prima qualità. Pensiamo sia doveroso passarli in rassegna, raccontando di ognuno la storia che li ha visti protagonisti.
Le nostre sfrappole sono super fragranti e seguono la ricetta ooriginaria. Le sfrappole sono il dolce più tipico, hanno tanti nomi e origini antichissime. Ogni regione d’Italia gli ha dato il suo, ed è così che abbiamo chiacchiere, crostoli, bugie, sfrappole, cenci, frappe, galani. In Emilia Romagna sono comunemente chiamate Sfrappole. Secondo gli storici l’origine delle chiacchiere risale all’epoca romana: per festeggiare i Saturnali venivano fatti i Frictilia, dolci a base di uova e farina che venivano fritti nel grasso del maiale e poi distribuiti alla folla fra le strade della città.
Nel corso degli anni la ricetta originale è rimasta pressoché invariata, a parte alcune variazioni rispetto alla cottura oppure all’integrazione di ingredienti a seconda delle diverse influenze regionali.
Se è vero che “non c’è Carnevale senza le castagnole”, cominciate a fare scorta delle nostre castagnole fragranti all’esterno e morbide dentro, da far gola a tutti. La storia vuole che le castagnole venissero mangiate a corte già nel Seicento. La loro ricetta è antichissima e il loro nome, che si deve alla forma simile castagna, si ritrova nei ricettari del Seicento dei D’Angiò e in quelli dei primi del Settecento dei Farnese. Sono dolcetti fritti e ricoperti di zucchero che venivano serviti durante le feste natalizie e fino al mercoledì delle ceneri. Le varianti regionali riguardano per lo più le decorazioni e le farciture, mentre gli ingredienti base sono sempre gli stessi: uova, zucchero, farina, burro e lievito.
Le tagliatelle di Carnevale invece sono dolci fritti tipici dell’Emilia Romagna e hanno origini umili e contadine. Sono preparate con l’impasto classico delle tagliatelle all’uovo, ma prima di arrotolare e tagliare a rondelle la sfoglia finissima, questa viene cosparsa di zucchero mescolato con la scorza di limone grattugiata. Una volta ricavati i rotolini, si friggono in abbondante olio di semi e infine si cospargono di zucchero al velo. Ne abbiamo fatte due varianti: le tagliatelle ricoperte di caramello e quelle cosparse di zucchero a velo.
Un altro dolce tipicamente romagnolo, realizzato con l’impasto tipico della pasta all’uovo e poi fritto sono i tortellacci. Fanno impazzire grandi e piccini per via della loro consistenza e del ripieno che ricorda la pasta fresca. Una chicca da non perdere.
Noi li facciamo con un ripieno di crema pasticcera o crema alla ricotta con scaglie di cioccolato fondente, ricoperti poi di zucchero a velo.
I topini, altra prelibatezza del Carnevale, sono piccole palline di una pasta simile a quella per fare i bignè che viene fritta a cucchiaiate e poi passata nello zucchero.
Sono chiamati così per la forma a pallina e una curiosa “codina” che si forma in cottura. Possono essere ripieni di crema o vuoti.
I nostri topini al marsala fritti sono così golosi che uno tira l’altro.
Tutti i nostri dolci di Carnevale sono disponibili nella nostra pasticceria di Castel Maggiore e presso il nostro forno di Quarto Inferiore. È possibile prenotarli dolci chiamando i numeri 051.6345354 e 051.767095.
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